Prove su Strada

Comparativa Mini Adventure

KTM 390 Adventure vs Royal Enfield Himalayan vs Honda CRF 250 Rally

In un periodo storico in cui il concetto di libertà assume un valore ancor più importante, le moto rappresentano il mezzo ideale per muoversi sia per puro piacere sia per esigenze lavorative.

Per i giovani, limitati da vincoli di patenti, o per neofiti che invece hanno solo un sano timore reverenziale verso le due ruote, il mercato attuale sta aprendo interessanti prospettive.

Grazie ai mercati asiatici, così lontani dalle nostrane filosofie da bar dove contano solo cavalli, zero elettronica e cilindrate che non scendano sotto gli 800 cc, l’offerta si è allargata in questi anni con prodotti ben fatti e sempre più rifiniti. In questa comparativa mettiamo a confronto l’ultima arrivata, la KTM 390 Adventure, con la Royal Enfield Himalayan e la Honda CRF 250 Rally.

Stesso segmento ma con filosofie diverse

Pochi cavalli, pesi contenuti, facilità di guida e possibilità di essere incisive su strada ma anche nel leggero off road. Moto capaci di sbrigare il percorso casa-lavoro senza soffrire troppo le buche delle nostre strade, ma anche di regalarci quel sano relax nei weekend e qualche bella divagazione su strade bianche e sentieri un po’ sconnessi.

Simili ma diverse. Alla base sono proprio le tre filosofie che rivelano la diversa origine dei modelli, espressione del DNA dei tre marchi.

KTM arriva da una costola del Duke 390, modello apprezzato da tutti per la sua verve e il suo rapporto peso potenza. Un giocattolo che ha fatto ricredere anche qualche pilota della domenica. Carattere “ready to race”, anche se un po’ ammorbidito, dotazione elettronica al top e guidabilità da riferimento. Così KTM arriva in questo segmento, con colpevole ritardo, ma alza subito la posta in palio.

La Royal risponde a modo suo. Fascino, linea classica, ottime doti off road, dotazione volutamente spartana. Motore generoso nella coppia in basso, ottimo rapporto qualità prezzo per un modello che si è perfezionato negli anni con i vari aggiornamenti, senza mai tradire il suo vero spirito.

E la Honda? Stupisce per la sua linea, figlia di un concept che ha ricalcato quasi fedelmente nel suo esordio del 2017. A differenza della KTM, lei nasce dalla CRF 250 L, pura moto dual leggera ed economica nella manutenzione. Una fanaleria a led dalla spiccata personalità, un’escursione maggiorata delle sospensioni e un serbatoio più capiente regalano alla Rally un’anima da vera viaggiatrice.

Sotto quel casco si cela sicuramente un sorriso.

Pochi cavalli, per chi pensa solo a quelli

43,5 per la KTM, 24,5 per le altre due. Se cercate cavalli, state lontani. Se cercate il divertimento, potreste ricredervi a patto di superare i facili pregiudizi.

La 390 ha sicuramente il migliore propulsore della categoria, battendo sulla carta anche la BMW 310 GS e la Kawasaki Versys 300 X. Rispetto alla Duke, come già detto, i tecnici hanno fatto un ottimo lavoro per rendere il monocilindrico meno scorbutico. Il tutto si traduce in una guida facile e adatta anche ai neofiti, che troveranno giovamento dalla frizione servoassistita e dagli ottimi freni. Una moto ottima per iniziare ma non solo. Rispetto alla sorella stradale infatti regala dimensioni più generose e una migliore abitabilità.

La Royal ha un motore “tutto suo”. Coppia in basso, cambio a 5 rapporti, una moto che va guidata in modo diverso rispetto alle altre due. Se la capirete, saprà regalarvi ottime soddisfazioni. Chi vi scrive frequenta i gruppi Facebook di tutti e tre i modelli e bisogna riconoscere l’alto grado di soddisfazione della clientela. Anche di fronte a piccoli e inevitabili difetti, dopotutto parliamo di moto entry level.

Il motore Honda fa storcere il naso a tanti che avrebbero voluto il 300 cc piuttosto del più piccolo 250. Tuttavia parliamo di una moto più leggera di 40 kg rispetto alla Royal, capace quindi di una maggiore agilità. La Rally è la vera dual anni 90. Mancano un po’ di cc e cavalli, si d’accordo. Ma una volta saliti in sella anche lei riesce a strapparti qualche sorriso, con la capacità che ha di affrontare qualsiasi terreno e con comandi e cambio sempre morbidi e precisi. In perfetto stile Honda.

Agile come un piccolo motard, la Honda diverte nei percorsi misti.

Come vanno su asfalto

Inutile girarci intorno, KTM regna in questo ambito. Ruota da 19, cerchi in lega, sospensioni sostenute, ottimi freni. La 390 pare più una sport tourer che una adventure. Si disimpegna bene nei trasferimenti autostradali, tra le curve diverte e se montate il quickshifter saprà darvi anche quel pizzico in più di sportività e “cattiveria” nella guida.

La Royal ama passeggiare. Questa definizione ha fatto prendere un colpo a qualche possessore sul gruppo Facebook, non me ne vogliano, ma questa moto va fatta scorrere senza ricerca di “prestazioni”. Non ama le frenate brusche, a causa di un impianto tutt’altro che pronto, non serve tirare le marce. Insomma va guidata diversamente rispetto alle altre due. Ma non demerita, anzi.

La Honda supera il pregiudizio che la vedrebbe fortemente penalizzata su asfalto, dato che a prima vista appare più votata all’off road. E invece va bene, eccome. Il motore si fa rispettare nello 0-100, sulle curve diverte perché il cambio risponde bene, il freno anteriore ha una buona risposta (anche se non al livello di KTM) e sui tornanti fa valere leggerezza e raggio di sterzata da puro divertimento. Non fa strano pensare che in oriente molti montino gomme da 17 e sospensioni più rigide trasformandola in una piccola supermoto.

La più stradale, precisa e divertente su asfalto.

Come vanno in off road

Qui comanda la CRF. Leggera, gomme tassellate, luce a terra notevole. Sospensioni dalla lunga escursione, ABS posteriore escludibile (come per la KTM). Posizione in piedi comoda, non tradisce le attese e si rivela la moto ideale in condizioni di leggero fuoristrada.

La Royal stupisce. Pur essendo la più pesante del gruppo (circa 190 kg) si districa bene grazie alla ruota da 21, i cerchi a raggi e il baricentro basso. Se cerchiamo qualche video indiano su YouTube ci rendiamo conto che questa moto è capace di notevoli imprese.

KTM perdente in off road? Sembra il paradosso di questa comparativa, ma purtroppo è così. I circa 174 kg non sono il vero limite, anzi. Piuttosto le sospensioni, il tipo di cerchi e la 19 anteriore. Il traction control è disinseribile come l’ABS, la moto ha delle potenzialità anche fuori dall’asfalto. Tuttavia rispetto alle altre due necessiterebbe di qualche piccola modifica after market.

Moto facili su asfalto ma anche in off road.

Dotazioni, accessori e comodità in sella

ABS per tutte, come imposto dalla legge. Per la Royal la dotazione elettronica finisce qui. Honda aggiunge la fanaleria full led (faro posteriore escluso), privandoci però del contamarce, un lusso per i modelli entry level della casa nipponica.

KTM fa il pieno invece. Frizione antisaltellamento e servoassistita, strumentazione TFT con bluetooth e possibilità di condividere la navigazione da cellulare. Traction control, fanaleria full led, presa accendisigari, sospensioni regolabili, ABS cornering e predisposizione per cambio Quick Shifter (costo 250 euro). Di fatto una dotazione da far impallidire tante giapponesi vicine ai dieci mila euro. Per gli affezionati della “hornet miglior prima moto” tutta roba inutile, che costa, si rompe, bla bla.

La strumentazione della Royal vince per fascino. Comprende una bussola.

Tecnologia vs fascino vs affidabilità

Chi vince? Per noi tutte. Queste moto hanno l’indubbio merito di (ri)avvicinare molte persone al mondo delle due ruote. Che poi rappresentino un trampolino di lancio, o la scelta definitiva, poco importa. KTM colpisce per la sua tecnologia, per come va su asfalto, per il suo essere piccola ma grande allo stesso tempo.
La Royal è un mondo a parte, non per tutti. Il suo fascino e personalità richiedono buongusto e voglia di vivere la moto in modo diverso. Da questo punto di vista vince la partita sulle altre. La CRF ruba il cuore con la sua linea da moto Dakar. Facile e affidabile come tutte le Honda, a volte fa rimpiangere la mancanza di qualche cavallo in più. Il pacchetto lo meriterebbe. Ma forse tradirebbe la sua indole di piccola grande avventuriera, anche lei destinata a fare pochi numeri in Europa, ma ad entrare nel cuore di chi se la mette in garage e ne apprezza quella linea slanciata e quel faro asimmetrico che sembra farci, ogni volta, l’occhiolino.

Chiudiamo con i prezzi, franco concessionario. Per la KTM occorrono 6550 euro, per la Honda 6290. La Royal, che di recente ha fatto esordire un aggiornamento euro 5 con alcuni miglioramenti e nuovi colori (molto belli), ha il miglior prezzo delle tre: 4950.

E voi, quale scegliereste? Commentante qui o sul nostro gruppo Facebook! 🙂

Ringraziamo la Concessionaria Ufficiale KTM e Royal Enfield Moto Service (Bari e San Severo) che ha messo a disposizione le due moto della comparativa.

Nazario Peruggini

Da sempre appassionato di auto, dal 2017 tornato al mondo delle due ruote. Nel garage, sempre in evoluzione, una KTM 890 SMT, una Duke 790 2023 e una piccola Honda CRF300L.

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Un commento

  1. Ktm 390 stupenda guardandola e me ne sono innamorato dopo averla acquistata. Non mi fa rimpiangere la vespa PX200E nel traffico cittadino e la BMW K1200RS su strada. Moto assolutamente versatile, con cui divertirsi pur avendo avuto esperienza su moto più grosse.

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