Tecnica

Sella troppo alta? Ecco le soluzioni!

Le altezze medie delle selle crescono, ma non per questo dobbiamo rinunciare al modello dei nostri sogni.

Le moto moderne diventano sempre più grandi, pesanti ed alte. Per alcuni utenti quest’ultima caratteristica è spesso un grave handicap, tale da pregiudicare l’acquisto. Consapevoli di questo quasi tutte le case motociclistiche offrono tra gli accessori originali una sella ribassata ma spesso questa, oltre a ridurre il confort ed ad alterare la triangolazione di guida, non basta.

BMW, che costruisce moto ‘sostanziose’ quanto ad altezza sella, sono molti anni che offre su quasi tutti i modelli l’assetto ribassato che a spese di qualche cm in meno di corsa delle sospensioni permette anche ai meno alti di potersi sentire sicuri nel toccare terra. Questa modifica non cambia in alcun modo le prestazioni ed il rendimento delle moto e, va detto, è praticamente invisibile anche mettendo due moto affiancate. Che 3 cm di altezza sono nulla nell’impatto visivo di una moto.

Altre case offrono nel catalogo accessori originali i kit per ribassare l’assetto. Yamaha ad esempio offre questa possibilità per parecchi modelli ed ultimamente anche ktm li ha inseriti nel catalogo power parts. Per le moto ove questa possibilità non è prevista dalla fabbrica interviene l’after market con un numero praticamente infinito di kit. Ne esistono di tutti i prezzi ma il maggior assortimento sia di modelli che di altezze sono i kit commercializzati da Faster96 e da Lust Racing. I primi sono probabilmente i più completi del mercato perché permettono di intervenire sia sulle sospensioni anteriori che posteriori.


L’abbassamento della sospensione posteriore è quello che incide direttamente sull’altezza della sella mentre il contributo della sospensione anteriore è marginale. Si interviene sulla sospensione anteriore per conservare le quote ciclistiche originali. I componenti del kit sono conseguenza dell’impostazione della sospensione posteriore della moto. Se è presente il link allora per ottenere l’abbassamento si procederà alla sostituzione delle due biellette o triangoli che formano una parte del cinematismo, se invece il monoammortizzatore è infulcrato direttamente sul forcellone allora il kit prevedererà un rilocatore della molla del mono. In questo secondo caso il montaggio è più complesso perché comporta lo smontaggio del mono dalla moto e di disassemblare la molla dall’ammortizzatore per sostituire il piattello. Operazioni che richiedono di rivolgersi ad un meccanico competente.

Riguardo l’anteriore per abbassamenti di 2/3 cm normalmente sarà sufficiente infilare gli steli/foderi della forcella nelle piastre di sterzo della misura indicata nel foglio di istruzioni del kit. Per abbassamenti superiori o per moto con misure molto attillate occorrerà smontare la forcella ed aprirla per inserire i barilotti di diverso spessore forniti con il kit. In quest’ultimo caso e specialmente in caso di forcelle usd ricorrere ad uno specialista che sappia il fatto suo è d’obbligo.


Una delle domande più gettonate riguardo all’abbassamento è relativa ai cambiamenti nel comportamento dinamico della moto dopo l’operazione. La risposta è semplice: per un uso normale della moto non cambia assolutamente nulla, se il lavoro è stato fatto a regola d’arte le quote ciclistiche della moto resteranno invariate per cui non cambieranno stabilità, maneggevolezza e comportamento delle sospensioni. Se vi capita di guidare due moto uguali una con il kit abbassamento montato ed una senza occorrerà molta sensibilità per percepire delle differenze. L’unica immediatamente apprezzabile è la diminuizione della luce a terra per cui occorrerà un po’ di attenzione in più nel salire e/o scendere dai marciapiedi e sui dossi. In caso di interventi che portino a variazioni della corsa utile delle sospensioni, risulterà penalizzata l’estensione del molleggio e la capacità di carico sebbene quest’ultima solo in caso di abbassamenti importanti.


In realtà qualche cambiamento nel comportamento ciclistico e dinamico della moto c’è ma sono considerazioni tecniche che possono interessare solo i più appassionati e che troverete nell’approfondimento in fondo all’articolo.
Altra domanda riguarda i cavalletti. Quello laterale, per abbassamenti di 2/3 cm, può richiedere di essere modificato (tagliato e risaldato) o a volte può rimanere stock pur lasciando la moto più verticale. Per abbassamenti più incisivi andrà sicuramente modificato.

Il cavalletto centrale richiederà per essere azionato uno sforzo considerevolmente più elevato perché si cambia in modo sfavorevole il braccio di leva, ad esempio BMW ritiene la ciclistica ribassata non compatibile con il cavalletto centrale di serie.


Approfondimento


Come già accennato se un kit è montato a regola d’arte le principali quote ciclistiche rimangono immutate e quindi il comportamento dinamico della moto non cambia significativamente. Questo però non vuol dire che non ci sia alcun cambiamento in assoluto. Inclinazione cannotto di sterzo ed avancorsa rimangono invariati quindi stabilità e maneggevolezza non subiscono variazioni apprezzabili. Il passo aumenta di pochissimi cm perché se da una parte l’abbassamento della forcella porta ad un accorciamento il forcellone in posizione più alta allunga il passo. Ricordo che la ruota all’oscillazione del forcellone segue un arco di cerchio quindi il passo è massimo quando il perno ruota e il fulcro del forcellone sono orizzontali. Ma in ogni caso si rimane entro le misure di progetto e quindi la variazione è quasi ininfluente. Dove invece abbiamo un cambiamento più avvertibile è nelle conseguenze dell’abbassamento del baricentro. Qui 2/3 cm per non parlare di misure superiori si fanno sentire. I trasferimenti di carico in accelerazione e frenata risulteranno più limitati e questo permetterà alle sospensioni di lavorare più favorevolmente con miglioramento del comportamento della moto, così come migliorerà l’agilità e la sensazione di stabilità a bassa velocità. Dove invece ci saranno conseguenze negative sarà nella rapidità nello scendere in piega (ma nelle curve e controcurve risulterà più agile) e nella necessità di aumentare l’inclinazione della moto in curva a parità di velocità che, sommata alla diminuita luce a terra, potrebbe portare ad una minor efficacia in percorrenza. In ultimo cambiando la geometria del link si modifica la curva di progressione di compressione del mono portando ad un indurimento nella risposta dello stesso ma generalmente compensabile con una lieve diminuizione del precarico.

Realizzato con la collaborazione di Graziano Caretti.

ATB

Se Top Gear ha il suo Stig, noi abbiamo il nostro ATB. Acronimo di "All the Bikes". Vero cultore delle due ruote, ha avuto modo di testare centinaia di moto e continua a farlo con lo stesso entusiasmo, sia che abbiano duecento cavalli o solo una manciata.

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