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Ducati Monster 2021: cambia, tanto!

Piccola rivoluzione per la naked Italiana più famosa degli ultimi 30 anni.

Esistono modelli che, nell’ambito di un marchio, arrivano a rivestire ruoli davvero iconici. La Monster Ducati, dal 1992, ha conquistato tanti appassionati con il suo inconfodnibile carattere da naked “speciale”. Non per tutti forse, se pensiamo ad alcune pecche legate all’affidabilità dei primi modelli e al carattere rude rispetto alle più lineari giapponesi. Tuttavia negli anni c’è stata una continua evoluzione e per il 2021, a Borgo Panigale, hanno pensato bene di riscrivere le regole.

A livello estetico si nota un gruppo ottico totalmente rivoluzionato, una linea che rimane muscolosa il giusto rastremandosi in un codino molto piccolo e sportivo. Le finiture e i dettagli, come da copione Ducati, sono curatissimi.

Look moderno, curato e aggressivo.

Il motore è il Testastretta 11° di 937 cc. La potenza massima si attesta a 111 CV a 9.250 giri e la coppia a 9,5 kgm (93 Nm) a 6.500 giri, 1.250 giri più in basso rispetto all’821. Una tendenza molto in voga, questa di “abbassare” la soglia di coppia massima, tra le case che hanno dovuto aggiornare i propulsori alle norme Euro 5.

Quick Shifter di serie, frizione ancora più morbida (antisaltellamento e servoassistita), elettronica al top con Ride by Wire e varie modalità di guida, traction control DTC, Anti-impennata DWC e Launch Control. Completano il quadro ABS cornering e schermo TFT da 4,3 pollici.

TFT moderno, curato e compleoa. Perfetto per gestire il ricco pacchetto tecnologico.

Il nuovo Ducati Monster 2021 sarà disponibile nelle versioni Monster e Monster+. Le colorazioni, per entrambi, sono Ducati Red con ruote nere, Aviator Grey con ruote Rosso GP, Dark Stealth con ruote nere. Monster costa 11.290 euro; Monster+, che aggiunge alla dotazione il cupolino e la cover sella passeggero sale a 11.590 euro.

Cosa ne pensiamo

Abbiamo letto i commenti a corredo di diversi articoli apparsi ieri. Naturalmente in tanti non accettano i cambiamenti motoristici e di telaio rispetto al passato (si è passati all’lluminio dal clasico traliccio), probabilmente gli stessi avrebbero criticato una eventuale moto troppo legata al passato e troppo avveniristica. A nostro avviso Ducati ha fatto un buon lavoro, allungando gli intervalli di manutenzione, alleggerendo il peso e proponendo una moto accattivante e molto equilibrata. A fronte di qualche vedova che rimarrà delusa, il nuovo pacchetto potrà ampliare la gamma di potenziali clienti. Vi lasciamo a una gallery completa.

Nazario Peruggini

Da sempre appassionato di auto, dal 2017 tornato al mondo delle due ruote. Nel garage, sempre in evoluzione, una KTM 890 SMT, una Duke 790 2023 e una piccola Honda CRF300L.

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