Recensione Chigee AIO-5 Play: più semplice ma sempre premium

Qualche settimana fa Giamba, nostro collaboratore da alcuni mesi, ha recensito il Chigee AIO-5 Lite. E’ stato il primo Carplay per moto che abbiamo recensito sul nostro sito e da quel momento ho avuto modo, personalmente, di testare diversi dispositivi di fasce di prezzo inferiore. Chigee ha deciso di portare quell’esperienza d’uso premium su un dispositivo più semplice e anche più economico, per coloro i quali non sono interessati al sistema di dashcam e vogliono anche la possibilità di alimentare il tutto con una semplice presa USB. Questa soluzione infatti, aumenta di tanto la versatilità e facilita lo scambio anche tra diverse moto, senza dover necessariamente acquistare più dispositivi. Nasce con questi intenti l’AIO-5 Play, disponibili in due variabili. Una universale, come quella oggetto della nostra prova, l’altra dedicata alle BMW, compatibile quindi con la piastra del navigatore della casa tedesca e con i comandi a manubrio, la famosa rotella che fa da controller del TFT e non solo.

Unboxing e contenuto della confezione

Un packaging estremamente curato, simile ai prodotti Apple. Sollevato il coperchio della scatola, rimaniamo colpiti dalla cura dei particolari. Imbottitura in spugna del coperchio stesso nella parte interna, ma non solo. Una stampa di benvenuto con il logo e il disegno di un casco enduro stilizzato, con maschera inclusa. Un foglio di istruzioni, sintentico ma completo, esaurisce la dotazione cartacea della confezione. Nella parte alta della stessa troviamo il dispositivo, protetto da una pellicola sul display, mentre in quella bassa una scatolina che racchiude tutti i restanti componenti a corredo.

• Chigee AIO-5 Play comprensivo di attacco tipo RAM da 17mm
• Una staffa in metallo universale da manubrio, interamente in metallo
• Tre anelli in gomma per adattare la staffa ai vari spessori di manubrio
• Cavo di alimentazione per connessione di tipo USB A
• Cavo di alimentazione per connessione fissa a batteria da 220cm
• 5 Fascette in nylon
• 2 fascette a strappo
• 2 clip per facilitare il cable management
• Tool antifurto per montare e smontare la staffa
• 2 adesivi con il logo Chigee

Dotazione completa quindi, nel nostro caso arricchita da due accessori extra, tanto semplici quanto utili. Una pellicola in vetro protettiva, per proteggere il display, e un case in gomma da utilizzare a moto ferma, per una protezione ancora maggiore.

Caratteristiche tecniche

• Display IPS da 5 pollici con risoluzione 1280×720 e sensore di luminosità integrato
• Display da 60 FPS e luminosità 1000 nit
• Dual Bluetooth 5.0
• GPS integrato
• Processore Dual-Core A53 1.2Ghz
• 2 GB di RAM DDR3
• Memoria interna da 8 GB EMMC (7 utilizzabili)
• Micro SD da 8 GB
• WLAN 2.4/5G
• Certificazione di impermeabilità IP68, operatività garantita tra -20°C/65°C
• Dimensioni 137x79x27mm e peso di 265g

Il Play perde la compatibilità con le dashcam, ma mantiene quella con altri accessori, come i sensori di controllo della pressione delle gomme (interni o esterni), il controller da manubrio e l’OBD.

Il sistema operativo, denominato CGOS, è proprietario, pur essendo basato su Linux. Aggiornabile OTA tramite wifi, a differenza degli altri dispositivi testati qui troviamo un software che sfrutta perfettamente l’hardware, proprio perché creato dallo stesso produttore. A parte RAM (2GB vs 4GB) e storage interno (8GB vs 32GB), nessun compromesso rispetto al top di gamma AIO-Lite.

Come va su strada

Adattarlo alla moto è stato semplice. La qualità della staffa è davvero ottima e consente anche un’installazione su naked sportive, perché gli ingobri sono minimi e la sensazione di solidità è elevata. Utilizzando i tool proprietari, possiamo avvitare le viti antifurto, che hanno una forma particolare che scoraggia appunto la rimozione da parte di malintenzionati. La sfera di tipo RAM è da 17mm, la piastra che la collega al device ha dei gommini che assorbono le vibrazioni. La connessione tramite USB A, principale novità di questo Play, regala una versatilità impagabile. In pochi secondi il dispositivo è già pronto all’uso sulla nostra moto, una KTM SMT 890. Nel mio caso ho utilizzato un traversino stampato in 3d da 28mm.

Una volta acceso, rimaniamo stupiti per la qualità del display (a cui abbiamo già applicato la pellicola in vetro, con estrema facilità e senza pericolo bolle) e la fluidità del passaggio da una pagina all’altra del sistema Carplay. Le impostazioni non sono molte, ma quelle utili per personalizzare la propria esperienza d’uso. I tasti fisici, posti nella parte superiore, sono quattro:

• Home Key per tornare alla home in ogni interfaccia
• Switch Key per passare tra tutte le varie schermate
• Lock Key per bloccare lo schermo
• Power, per spegnere il display se toccato rapidamente, per spegnerlo e accenderlo se tenuto premuto per 2 secondi, per forzare un riavvio se premuto a lungo

A parte il classico uso Carplay o Android Auto, questo device ha due schermate indipendenti dallo smartphone che ci forniscono alcune informazioni utili, con una bella veste grafica. Nella prima schermata vediamo la velocità reale calcolata dal GPS integrato, un riassunto del nostro viaggio in km e durata temporale, una bussola, l’ora di tramonto o alba e la pressione delle gomme se presenti i sensori opzionali TPMS.

La seconda dashboard invece, più ricca di informazioni e dalla grafica più racing, si rivela perfetta per un accessorio extra non ancora disponibile. Quel componente che, dialogando con l’OBD, sarà in grado di fornire info extra su giri motore, temperatura dello stesso, oltre i dati già citati per la prima grafica con l’aggiunta dell’altitudine.

L’interfono funziona perfettamente e lavora rimanendo associato allo smartphone, la visibilità del display IPS è sempre ottima, la stabilità e la velocità sono da primato. In generale, per me che ho avuto modo di testare tutti i vari Carplay di varie fasce di prezzo, l’esperienza d’uso con questo Chigee giustifica la differenza di prezzo con i rivali. Che rimangono soluzioni valide, ma ovviamente con qualche compromesso in più e una qualità percepita hardware e software di spessore diverso.

Un accenno anche ai cavi che, come nella versione Lite, hanno una cura quasi maniacale denotata anche dal cappuccio in gomma che ricopre il connettore USB di tipo A.

Prezzo e considerazioni finali

371 euro circa, scontati del 10% attualmente, con una spesa di circa 335 euro, spedizioni incluse. Utilizzando un corriere di qualità come FedEx è facile poi incappare in costi di importazione aggiuntivi, che non dovrebbero superare le 50 euro circa.

Vale la pena spendere queste cifre per un dispositivo del genere? Se vogliamo una qualità senza compromessi, un sistema ultra stabile e un’esperienza d’uso simile a quella di smartphone top brand, per me si. In fondo siamo su un budget di spesa molto simile ai vari Tom Tom Rider o Garmin, che fino a poco tempo fa erano l’unica soluzione per avere un navigatore su moto senza esporre il proprio telefono a sole estivo o intemperie di vario genere. Su una naked poi è uno dei pochi sistemi che consente un’installazione molto pulita e minimalista, con un attacco (opzionale) riservato alle sportive con i semimanubri.

I moduli aggiuntivi poi, rendono ancora più interessante le gestione del tutto che, a mio parere, trova il massimo risultato nell’uso su BMW, che consente uno sgancio rapido e una compatibilità totale con i comandi al manubrio della casa bavarese.